rossana
2008-12-16 09:30:00 UTC
Io dico: serve il reddito sganciato dal lavoro
Franco Berardi Bifo
Milioni di donne e di uomini scioperano sotto la pioggia. Ma
per cosa? Qual =E8 l'obiettivo dello sciopero generale
organizzato dalla Cgil? Manca per il momento una indicazione
capace di unificare precari, disoccupati, lavoratori pi=F9 o
meno garantiti, lavoratori pubblici e privati.
Nel frattempo il Senato americano ha bocciato il
finanziamento statale destinato a salvare le grandi aziende
dell'auto. Il settore automobilistico crolla in tutto il
mondo, anche in Cina, dove le vendite sono cadute del 16%
nel mese di novembre. La decisione dei senatori americani
=E8 dettata dal cinismo liberista, ma non =E8 detto che sia
sbagliata. Forse adesso cominceremo a renderci conto del
fatto che non c'=E8 nessuna possibilit=E0 di restaurare il
sistema industriale. Il capitalismo industriale =E8 defunto,
con tutte le sue regole. Purtroppo rischia di portare nella
tomba la civilt=E0 sociale costruita negli ultimi cent'anni,
e rischia di distruggere la vita di milioni di lavoratori,
spinti nella miseria e nella disoccupazione.
Come salvare la societ=E0 dal cataclisma provocato dal
crollo del capitalismo industriale?
Negli ultimi decenni il salario si =E8 ridotto dovunque.
La quantit=E0 di lavoro erogata e l'intensit=E0 del lavoro
sono aumentate enormemente.
I profitti si sono moltiplicati.
Ora =E8 necessario porre il problema della redistribuzione
del reddito, della redistribuzione del tempo di lavoro.
Abolizione degli straordinari, riduzione della giornata
lavorativa, reddito di cittadinanza sganciato dal tempo di
lavoro.
Non vi =E8 salvezza se non in questa direzione.
La forma-salario non ha pi=F9 ragione di essere, =E8 finito
il tempo in cui il diritto alla vita poteva essere legato al
tempo di lavoro prestato.
E' giunto il momento di lanciare una campagna europea per il
reddito di cittadinanza. Di questo hanno bisogno i
lavoratori, di questo ha bisogno la societ=E0 se non
vogliamo sprofondare nella barbarie. Questo e soltanto
questo pu=F2 essere il terreno su cui si ricostituisce un
fronte del lavoro, un fronte dell'autonomia sociale, un
fronte del progresso e della libert=E0.
Non ha diritto di esistere una sinistra che non abbia una
parola decisiva da dire in questo frangente. E la parola
decisiva, oggi, non =E8 altro che questa: reddito di
cittadinanza, redistribuzione del tempo di lavoro.
Reddito di cittadinanza non =E8 una formula nuova. In varie
maniere se ne =E8 parlato fino dagli anni 60, e alcuni stati
europei hanno sperimentato negli anni forme di erogazione di
reddito ai disoccupati.
Ma ora si tratta di compiere un salto, che prima di tutto
=E8 un salto culturale.
Non vi pu=F2 pi=F9 essere nessun rapporto diretto tra
reddito e lavoro.
La frammentazione della giornata lavorativa sociale, la
precarizzazione dei rapporti di lavoro hanno reso obsoleto
il principio stesso del salario. Nell'epoca classica delle
relazioni industriali il salario pagava la disponibilit=E0
di una persona a prestare il suo tempo a un imprenditore.
Quella persona era portatrice di diritti, bisogni, forza
contrattuale. Ma oggi non =E8 pi=F9 cos=EC: ora il sistema
d'impresa paga frammenti di tempo separati dalla persona,
frammenti di tempo precario e cellulare, e il committente
non =E8 pi=F9 un imprenditore ma un'agenzia che fornisce
lavoro a imprenditori diversi.
Sempre meno si pu=F2 identificare il lavoratore come
persona, perch=E9 esso diviene sempre pi=F9 un pulviscolo di
frammenti di tempo cellulare. In questo condizioni si
determina una situazione di sottosalario che produce effetti
di sottoconsumo, o piuttosto di sovrapproduzione. La
debolezza dei salariati =E8 diventato un problema per lo
stesso capitale. Il capitalismo si =E8 inceppato perch=E9 ha
avuto mano libera al punto da distruggere le condizioni del
consumo di massa, e quindi della sua propria riproduzione.
Perci=F2 il reddito di cittadinanza diventa oggi un terreno
di contrattazione realistica tra capitale e lavoro. Perci=F2
il tema del reddito di cittadinanza esce dalla sfera
dell'utopia per divenire oggetto della discussione economica
ufficiale. Fin dai licenziamenti Fiat del 1980 i sindacati
si opposero alla rivendicazione di reddito sganciato dal
lavoro, perch=E9, comprensibilmente, temevano che il reddito
garantito potesse permettere agli industriali di licenziare
masse di operai e di ristrutturare gli impianti in modo da
attaccare la composizione del lavoro. Ma la battaglia in
difesa dell'occupazione =E8 stata persa in maniera
sistematica: gli industriali hanno licenziato, il salario
operaio si =E8 immiserito, la ristrutturazione ha
precarizzato il lavoro.
Si pu=F2 accettare che ancora oggi, come negli anni 80, il
sindacato si limiti a difendere l'occupazione in settori in
cui l'occupazione non ha pi=F9 ragione di esserci? Non
sarebbe meglio far crescere l'idea che in certi settori non
c'=E8 pi=F9 bisogno di lavoro, e dunque la giornata
lavorativa deve complessivamente essere ridistribuita e
ridotta? Non sarebbe forse meglio far crescere la
consapevolezza del fatto che il reddito va separato dal
lavoro?
Non si tratta di ammortizzatori, come si dice in giro. Qua
non c'=E8 niente da ammortizzare.
Il tempo di vita dei lavoratori =E8 stato spremuto per tre
decenni, ora =E8 necessario ridistribuire il reddito
attraverso l'imposizione fiscale. Si tratta di garantire
reddito a ogni cittadino e cittadina che abbia compiuto
diciotto anni di et=E0. Al tempo stesso =E8 necessario
modificare il sistema delle attese sociali, ridimensionare
le attese di consumo, de-privatizzare il consumo, creare
strutture di consumo collettivo. Il mondo che ci attende
pu=F2 essere un mondo povero e miserabile e aggressivo, ma
potrebbe essere invece un mondo ricco allegro e creativo.
Dipende da come predisponiamo il sistema delle attese,
dipende dalla capacit=E0 di riattivare il circuito della
solidariet=E0 sociale. Dipende dalla nostra disponibilit=E0
a rinunciare al pregiudizio della crescita e del consumo
crescente. Dipende dalla nostra capacit=E0 di intendere la
ricchezza secondo criteri diversi da quelli proprietari.
[][][][]][
NEUROGREEN
ecologie sociali, strategie radicali
negli anni zerozero della catastrofe
http://liste.rekombinant.org/wws/subrequest/neurogreen=
Franco Berardi Bifo
Milioni di donne e di uomini scioperano sotto la pioggia. Ma
per cosa? Qual =E8 l'obiettivo dello sciopero generale
organizzato dalla Cgil? Manca per il momento una indicazione
capace di unificare precari, disoccupati, lavoratori pi=F9 o
meno garantiti, lavoratori pubblici e privati.
Nel frattempo il Senato americano ha bocciato il
finanziamento statale destinato a salvare le grandi aziende
dell'auto. Il settore automobilistico crolla in tutto il
mondo, anche in Cina, dove le vendite sono cadute del 16%
nel mese di novembre. La decisione dei senatori americani
=E8 dettata dal cinismo liberista, ma non =E8 detto che sia
sbagliata. Forse adesso cominceremo a renderci conto del
fatto che non c'=E8 nessuna possibilit=E0 di restaurare il
sistema industriale. Il capitalismo industriale =E8 defunto,
con tutte le sue regole. Purtroppo rischia di portare nella
tomba la civilt=E0 sociale costruita negli ultimi cent'anni,
e rischia di distruggere la vita di milioni di lavoratori,
spinti nella miseria e nella disoccupazione.
Come salvare la societ=E0 dal cataclisma provocato dal
crollo del capitalismo industriale?
Negli ultimi decenni il salario si =E8 ridotto dovunque.
La quantit=E0 di lavoro erogata e l'intensit=E0 del lavoro
sono aumentate enormemente.
I profitti si sono moltiplicati.
Ora =E8 necessario porre il problema della redistribuzione
del reddito, della redistribuzione del tempo di lavoro.
Abolizione degli straordinari, riduzione della giornata
lavorativa, reddito di cittadinanza sganciato dal tempo di
lavoro.
Non vi =E8 salvezza se non in questa direzione.
La forma-salario non ha pi=F9 ragione di essere, =E8 finito
il tempo in cui il diritto alla vita poteva essere legato al
tempo di lavoro prestato.
E' giunto il momento di lanciare una campagna europea per il
reddito di cittadinanza. Di questo hanno bisogno i
lavoratori, di questo ha bisogno la societ=E0 se non
vogliamo sprofondare nella barbarie. Questo e soltanto
questo pu=F2 essere il terreno su cui si ricostituisce un
fronte del lavoro, un fronte dell'autonomia sociale, un
fronte del progresso e della libert=E0.
Non ha diritto di esistere una sinistra che non abbia una
parola decisiva da dire in questo frangente. E la parola
decisiva, oggi, non =E8 altro che questa: reddito di
cittadinanza, redistribuzione del tempo di lavoro.
Reddito di cittadinanza non =E8 una formula nuova. In varie
maniere se ne =E8 parlato fino dagli anni 60, e alcuni stati
europei hanno sperimentato negli anni forme di erogazione di
reddito ai disoccupati.
Ma ora si tratta di compiere un salto, che prima di tutto
=E8 un salto culturale.
Non vi pu=F2 pi=F9 essere nessun rapporto diretto tra
reddito e lavoro.
La frammentazione della giornata lavorativa sociale, la
precarizzazione dei rapporti di lavoro hanno reso obsoleto
il principio stesso del salario. Nell'epoca classica delle
relazioni industriali il salario pagava la disponibilit=E0
di una persona a prestare il suo tempo a un imprenditore.
Quella persona era portatrice di diritti, bisogni, forza
contrattuale. Ma oggi non =E8 pi=F9 cos=EC: ora il sistema
d'impresa paga frammenti di tempo separati dalla persona,
frammenti di tempo precario e cellulare, e il committente
non =E8 pi=F9 un imprenditore ma un'agenzia che fornisce
lavoro a imprenditori diversi.
Sempre meno si pu=F2 identificare il lavoratore come
persona, perch=E9 esso diviene sempre pi=F9 un pulviscolo di
frammenti di tempo cellulare. In questo condizioni si
determina una situazione di sottosalario che produce effetti
di sottoconsumo, o piuttosto di sovrapproduzione. La
debolezza dei salariati =E8 diventato un problema per lo
stesso capitale. Il capitalismo si =E8 inceppato perch=E9 ha
avuto mano libera al punto da distruggere le condizioni del
consumo di massa, e quindi della sua propria riproduzione.
Perci=F2 il reddito di cittadinanza diventa oggi un terreno
di contrattazione realistica tra capitale e lavoro. Perci=F2
il tema del reddito di cittadinanza esce dalla sfera
dell'utopia per divenire oggetto della discussione economica
ufficiale. Fin dai licenziamenti Fiat del 1980 i sindacati
si opposero alla rivendicazione di reddito sganciato dal
lavoro, perch=E9, comprensibilmente, temevano che il reddito
garantito potesse permettere agli industriali di licenziare
masse di operai e di ristrutturare gli impianti in modo da
attaccare la composizione del lavoro. Ma la battaglia in
difesa dell'occupazione =E8 stata persa in maniera
sistematica: gli industriali hanno licenziato, il salario
operaio si =E8 immiserito, la ristrutturazione ha
precarizzato il lavoro.
Si pu=F2 accettare che ancora oggi, come negli anni 80, il
sindacato si limiti a difendere l'occupazione in settori in
cui l'occupazione non ha pi=F9 ragione di esserci? Non
sarebbe meglio far crescere l'idea che in certi settori non
c'=E8 pi=F9 bisogno di lavoro, e dunque la giornata
lavorativa deve complessivamente essere ridistribuita e
ridotta? Non sarebbe forse meglio far crescere la
consapevolezza del fatto che il reddito va separato dal
lavoro?
Non si tratta di ammortizzatori, come si dice in giro. Qua
non c'=E8 niente da ammortizzare.
Il tempo di vita dei lavoratori =E8 stato spremuto per tre
decenni, ora =E8 necessario ridistribuire il reddito
attraverso l'imposizione fiscale. Si tratta di garantire
reddito a ogni cittadino e cittadina che abbia compiuto
diciotto anni di et=E0. Al tempo stesso =E8 necessario
modificare il sistema delle attese sociali, ridimensionare
le attese di consumo, de-privatizzare il consumo, creare
strutture di consumo collettivo. Il mondo che ci attende
pu=F2 essere un mondo povero e miserabile e aggressivo, ma
potrebbe essere invece un mondo ricco allegro e creativo.
Dipende da come predisponiamo il sistema delle attese,
dipende dalla capacit=E0 di riattivare il circuito della
solidariet=E0 sociale. Dipende dalla nostra disponibilit=E0
a rinunciare al pregiudizio della crescita e del consumo
crescente. Dipende dalla nostra capacit=E0 di intendere la
ricchezza secondo criteri diversi da quelli proprietari.
[][][][]][
NEUROGREEN
ecologie sociali, strategie radicali
negli anni zerozero della catastrofe
http://liste.rekombinant.org/wws/subrequest/neurogreen=